Ho parlato con centinaia di giocatori, a tutti i livelli, con maestri e professionisti, per scoprire quali sono le caratteristiche vincenti che un giocatore deve avere per affrontare una gara, e sono riuscito ad individuare 8 fattori, che messi insieme completano lo scenario ottimale e che devono essere allenati con regolarità.
Prima che tu prosegua la lettura, vorrei allora farti una domanda:
Secondo te, quali sono questi punti chiave?
Prova a pensarci un attimo prima di proseguire la lettura
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Ancora una domanda ……
Qual è l’aspetto del gioco (solo uno tra quelli che hai scritto o pensato) che secondo te determina per la maggior parte lo score finale?
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Proviamo a vedere se hai indovinato:
Sono certo che questo colpo non manca nella tua lista, ed è verissimo e indiscutibilmente vero: quante volte hai perso un ottimo score, buttando al vento tutto con una serie di putt ….. diciamo non ottimi :O)
Giocare un drive solido, lungo e sicuro è il sogno di tutti i giocatori che puntano a raggiungere importanti miglioramenti nel gioco. Allenarsi con costanza su un colpo in situazioni ideali, con palla messa come voglio, in piano, con lo spazio necessario…. È un’occasione da non perdere
Fattore chiave per gli HCP medi, quando si deve “recuperare” un colpo finito a ridosso del green, ma sempre determinante perché necessita di grande flessibilità e versatilità richiesta dai lie più disparati
Uno dei fattori “non misurabili” che intuitivamente sembrano meno importanti, proprio perché non quantificabili come “numero” di metri, di colpi, ecc. In realtà è uno dei 3 fattori che determinano l’80 per cento dello score (la legge di Pareto ti dice qualcosa?). Purtroppo è difficile da insegnare, e si impara a proprio svantaggio , da errori e mancate valutazioni del pericolo reale oltre che da altri fattori “non misurabili”.
Quando ci troviamo in una situazione difficile, molti giocatori “vanno sul sicuro” giocando un ferro o un legno che sanno usare con più facilità o che comunque genera una sicurezza alta in situazioni di stress dato dalle più diverse situazioni (un colpo sbagliato, un calo fisico, un momento di smarrimento o di rabbia, …)
Da sempre trascurata dai giocatori soprattutto ad inizio carriera, diventa determinante per mantenere un livello psico-fisico costante nel corso delle 4-5-6 ore di gioco. Tant’è che molto spesso il calo nelle ultime 5-6 buche è il momento più facile per incorrere in errori evidenti, dati sia da cali di attenzione mentale che da interruzioni di energia fisica: a volte anche l’alimentazione in campo produce più danni che vantaggi, appesantendo l’organismo invece che fornirgli la giusta energia.
La flessibilità e la potenza fisica, sono l’altro fattore che determina l’ 80 per cento dello score: una adeguata preparazione atletica è la base su cui partire per migliorare il proprio gioco: ecco che non ci sono scuse se il fisico risponde correttamente e siamo allineati con i possibili movimenti e quanto possiamo o meno portare il nostro corpo al limite. Una chiave sempre valida è ricordarsi che ogni “forzatura” determina sempre un irrigidimento dei nostri muscoli e tendini, che perdendo la loro elasticità , perdono di efficacia, diventando molto pericolosi sia per il risultato del colpo che dello stress fisico che le “tensioni” generano di conseguenza
Se da un po’ leggi i miei articoli, non potevi non prevedere l’ultimo punto. :o) E guarda caso, tra tutti è quello che tra i 3 del famoso 80 per cento, determina in modo prevalente il tuo score. Per dirla più semplicemente: se vai in campo con l’atteggiamento sbagliato, hai fatto un sacco di lavoro per niente: né ti salva il putt, né il drive, né gli altri aspetti del gioco. E anche mentre giochi le 18 buche, mentre attraversi vari livelli di “successo” buca dopo buca, occorre avere un “atteggiamento” vincente per valorizzare i colpi migliori e dimenticare in fretta quelli peggiori. Puoi allenare varie strategie per creare, gestire e migliorare gli stati mentali, perché se in campo pratica stiamo allenando un colpo e lo facciamo sempre meglio, è davvero frustrante arrivare in campo e non raccogliere i frutti del proprio tempo impiegato per allenarsi.
Ti saluto con un’ultima domanda:
E tu, quanto tempo dedichi per allenare questi 8 aspetti chiave del tuo gioco?
Sai in realtà qual è la cosa più importante? Trovare un Maestro preparato e completo, che possa aiutarti a scoprire tutti gli aspetti più interessanti del gioco, per crescere nella tecnica, nella tattica e nel tuo “gioco interiore”.
Sei nel posto giusto! Buon allenamento.